Dopo la fantastica esperienza con lo speaker Libratone ZIPP Mini, di cui trovate la recensione completa qui, ho tra le mani un nuovissimo prodotto della stessa azienda, parlo delle cuffie a riduzione rumore attiva Q Adapt.
Libratone mi ha fornito un esemplare in anteprima, e in circa due settimane di uso intenso, ho capito di che pasta è fatto questo prodotto; posso dirvi la mia opinione e raccontarvi la mia esperienza d’uso.
“Prima di tutto: lo stile, i materiali, la comodità.”
La confezione è minimal come sempre, di forma rotonda e davvero di classe. Vediamo in questa galleria come si presenta ed il suo contenuto.
Presenti all’interno solamente la custodia morbida (con laccio a magnete per contenerle in sicurezza). Oltre a ciò, un piccolo manuale, la garanzia ed un depliant dove sono mostrati gli altri prodotti dell’azienda.
Sul manuale sono illustrati molto chiaramente i pochi e semplici passaggi per l’accoppiamento Bluetooth, che ho eseguito in tempo zero, e le varie “gestures” che si possono compiere con una o due dita sul padiglione, per comandare le funzioni della cuffia.
Questo il primo impatto che ho avuto con la cuffia Q Adapt. Non bellissimo…. ricoperta di quel cellophane mi è sembrata un po”… distante ecco. Pensavo fosse una cuffia come un’altra. Invece poi, prendo in mano dapprima i cavi…
Accorgendomi di quanto siano ben realizzati, in maglia intrecciata e con connettori di altissima qualità… e successivamente la cuffia.
“Solida, compatta, comodissima. Difficilmente vi separerete dalla Q Adapt una volta indossata.”
E così è stato. La indosso la prima volta una fredda mattina di fine novembre, sento già le orecchie al caldo… Fuori c’è -1° grado.
Apro l’app Musica sul mio iPhone e scelgo volutamente una playlist rilassante, quella che uso quelle poche volte che prendo il treno e voglio rilassarmi chiudendo gli occhi. Contiene brani Chillout e Lounge, quasi da meditazione.
I 25 minuti che separano casa mia dal lavoro volano, quasi non mi rendo conto della distanza che copro a piedi…
“… il freddo sulle mie guance c’è, ma il caldo delle tonalità della Q Adapt di Libratone risuona dentro di me.”
I cuscinetti in pelle con imbottitura in materiale “memory” si fondono con il mio padiglione, e pur non essendo una cuffia around ear, fascia e chiude le mie orecchie in maniera impeccabile. Molto, molto comode!
La parte destra della cuffia integra una superficie touch, dal quale possiamo andare, come detto sopra, a comandare le sue funzioni. Tap a una o due dita gestiscono play/pausa e cambio traccia, scorrendo in modo circolare invece aumentiamo e diminuiamo il volume. Tutto davvero intuitivo, esattamente come per il pannellino di controllo dello ZIPP Mini già recensito.
Sempre sul padiglione destro troviamo un tastino che ricorda i vecchi tasti home degli iPhone pre-Touch ID. Cosa fa?
Consente di impostare la riduzione del rumore circostante su 4 livelli, dal più moderato al più intenso, facendoci scegliere anche la modalità CityMix. Essa sfrutta i numerosi microfoni disseminati intorno al prodotto ed aumenta il volume ci ciò che ci sta intorno. Sembra di indossare un Amplifon!!!
Osservate nella foto: sotto l’archetto in metallo le griglie di sfogo per i toni bassi ed uno dei vari microfoni.
“La qualità della cancellazione rumore è davvero elevata.”
Durante la mia trasferta ad IFA 2016 parlai con Niels, il Direttore Regionale di Libratone, il quale mi fece provare un prototipo delle cuffie e mi disse che stavano ancora lavorando all’algoritmo di soppressione rumore. Dopo 3 mesi di lavoro devo dire che sono migliorate tantissimo. Non è più presente quel fastidioso rumore di fondo tipo “zzzzz” che c’era sull’esemplare provato a Berlino e il livello di cancellazione è prossimo ai prodotti top di gamma di BOSE.
Dalla App Libratone, tra l’altro, è possibile gestire preset di equalizzazione nonchè abbinare 5 preferiti per ascoltare radio via web, sempre con l’app aperta ovviamente. Vediamo una galleria di qualche schermata… Ricordo che non c’è ancora la localizzazione in italiano… maledetti!
“Beh, volete che vi parli della qualità del suono?
In una parola sola: penetrante.”
Vuoi per la comodità della cuffia, perfettamente aderente alla testa e alle orecchie con tessuto e pelle di qualità elevatissima, vuoi per la riduzione del rumore studiata a puntino che ti isola dal mondo esterno…
Insomma devo proprio dirlo: dite pure addio alle vostre migliori cuffie con filo! Il protocollo aptX fa il suo sporco lavoro e trasmette un audio pulito e pieno, perfettamente bilanciato, senza troppi bassi tunz tunz nè acuti che spaccano i timpani.
Proverete una sensazione di completezza, dapprima potreste rimanere delusi perchè le Q Adapt non riempiono le orecchie con basse frequenze… ma basterà qualche ora di ascolto per farvi amare queste cuffie. E lo dico davvero. In fondo la musica va apprezzata così come la concepiscono gli artisti, che con le loro casse monitor studiano le tracce delle loro canzoni per riempire l’intero spettro di frequenze udibile dall’orecchio umano. Ed è proprio quello che fanno le Q Adapt.
“Sono bilanciate, apprezzerete tonalità mai udite in precedenza, quasi come una cuffia monitor da migliaia di euro.”
E lo si può fare per un sacco di ore… circa 10 con volume medio alto.
Una delle funzioni più comode che ho apprezzato, tra l’altro, è che appena si rimuovono le cuffie dalle orecchie, queste mettono in pausa la canzone da sole, per poi riprendere da dove si era lasciato appena indossate. Questa procedura funziona anche se spegniamo le cuffie e le riaccendiamo dopo molte ore: la musica riprende esattamente da dove la avevamo lasciata, sia che si ascolti dall’app Musica, Spotify o Tim Music. Fico!
Se proprio devo trovare un difetto, sta nella custodia. E’ molto morbida e il laccio di ritenzione magnetico non sempre le contiene a dovere. Avrei preferito una custodia semi-rigida con chiusura a zip o magnetica ma più forte.
Il prezzo di acquisto è di 249 €, più che giustificato data la natura premium di questa cuffia. La si può acquistare dal sito del produttore qui oppure su amazon.it qui, nella colorazione nera, argento o oro.
Più sotto, la pagella finale.
A presto con la prossima recensione dal vostro Marco Tognoli!